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RIPARTIAMO DALLA SARDEGNA 2020-2021 - Puntata 2 - Itinerari Archeologici

RIPARTIAMO DALLA SARDEGNA 2020-2021 - Puntata 2 - Itinerari Archeologici - 09.08.2020
Il patrimonio archeologico dell’isola propone un’abbondanza e una varietà di reperti, monumenti e insediamenti che la rendono davvero, da questo punto di vista, l’isola dei tesori. E noi proviamo a osservarne da vicino alcuni seguendo nel nostro itinerario, nella sua parte iniziale, come linea direttrice, la strada statale 131.
A undici chilometri da Sassari possiamo ammirare uno dei siti più affascinanti e misteriosi dell’isola, l’altare preistorico di Monte d’Accoddi, eretto addirittura 1600 anni prima dei nuraghi più antichi. Un monumento che ospitava le solenni feste all’inizio dell’anno agrario non dissimile dalle piramidi egizie come quella di Sakkara ma soprattutto dalle ziqqurat mesopotamiche.
A Torralba possiamo raggiungere uno dei nuraghi più belli e maestosi dell’isola: quello di Santu Antine che è anche noto con la denominazione popolare di “sa domo de su re”, cioè la reggia nuragica risalente al quindicesimo secolo Avanti Cristo. Sempre a Torralba, nella via Carlo Felice, si trova il museo della Valle dei Nuraghi dove sono esposti molti dei reperti venuti alla luce durante le varie campagne di scavo.
A 18 chilometri da Bitti si trova il villaggio santuario di Romanzesu a 800 metri d’altitudine in un territorio coperto da fitti boschi di sughere che nascondono le numerose capanne del villaggio su una superficie di diversi ettari. Un pozzo sacro realizzato con una muratura di blocchi di granito attorno alla roccia affiorante dal quale sgorga la sorgente d’acqua.
Un altro interessante sito è quello di Pranu Mutteddu vicino a Goni. Questo sito, che fu oggetto dei primi scavi nel 1980 e che risalirebbe al Neolitico recente, cioè tra il 3200 e il 2800 avanti Cristo, comprende infatti un’ampia area funeraria e sacra con alcune domus de janas e tombe costituite da cerchi concentrici di massi e rocce che racchiudono le urne scavate nella pietra.

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