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RIPARTIAMO DALLA SARDEGNA 2020-2021 - Puntata 4 - Il Cammino di Santa Barbara

RIPARTIAMO DALLA SARDEGNA 2020-2021 - Puntata 4 - Il Cammino di Santa Barbara - 23.08.2020
Ecco perché il turismo lento sta trovando sempre più adesioni nel nostro paese e la Sardegna ha saputo imporsi anche in questo ambito grazie al Cammino minerario di Santa Barbara che agli inizi dell’anno gli appassionati di trekking hanno eletto come il migliore d’Italia.
“Si cammina per quasi il 75 per cento del percorso su sentieri, mulattiere, carrarecce e strade carrabili sterrate, mentre il restante 25 per cento è costituito dalle strade lastricate dei centri urbani e da brevi tratti extraurbani con fondo in asfalto. L’altitudine va dal livello del mare alla quota di 900 metri nel sistema montuoso del Marganai”.
“Sin dalla prima tappa - precisa ancora la Fondazione – camminiamo sulle rocce calcareo dolomitiche più antiche d’Italia, sui grandi giacimenti di piombo, zinco e argento che per secoli sono stati oggetto di un’intensa attività estrattiva. Subito ci immergiamo nel grande patrimonio culturale, ambientale e religioso della Sardegna. Dalla città medievale di Iglesias fino al villaggio di Nebida incontriamo cappelle, chiese ed edifici di culto dedicati alla santa patrona dei minatori. Il passaggio nel santuario della Madonna del Buon Cammino regala a questa prima giornata un particolare significato spirituale”.
E lungo tutto l’itinerario gioielli architettonici, suggestivi e affascinanti paesaggi accompagnano il Cammino: dal pozzo Sella di Monteponi, realizzato tra il 1872 e il 1874, una delle strutture di archeologia industriale più rappresentative del parco geominerario all’ampia e restaurata grotta di San Giovanni a Domusnovas; dall’ardita galleria che sbuca sul mare a Porto Flavia alle fantasiose concrezioni della grotta di is Zuddas a Santadi o di su Mannau a Fluminimaggiore; dalle scogliere a picco sul mare e il maestoso faraglione di Pan di Zucchero a Masua a spiagge di finissima sabbia come a Sa Salina di Masainas o mosse da dune coperte da ginepri come a Piscinas; dagli ulivi millenari di s’Ortu Mannu ai villaggi minerari di Orbai a Villamassargia e Rosas a Narcao; dalle catacombe e grotte di Sant’Antioco alla monumentale cattedrale romanica di Tratalias; dal complesso minerario di Montevecchio alla grande miniera di Serbariu a Carbonia oggi trasformata in museo di archeologia industriale.

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