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RIPARTIAMO DALLA SARDEGNA 2020-2021 - Puntata 15 - Musei particolari e murales

RIPARTIAMO DALLA SARDEGNA 2020-2021 - Puntata 15 - Musei particolari e murales - 08.11.2020
In una puntata precedente ci siamo soffermati solo su alcuni musei poco noti e particolari dell’isola.
Oggi torniamo sull’argomento per scoprire altri insoliti gioielli presenti nel territorio isolano.
Partiamo da Isili che ospita nel convento dei Padri scolopi il Maratè, cioè il Museo per l’arte del rame e del tessuto, inaugurato nel 2000 ma ideato fin da metà anni Ottanta.
Se Isili è la capitale di quell’unicum in Sardegna rappresentato dall’arte del rame, Aggius, certamente suo malgrado, è stato l’epicentro del banditismo in Gallura per quasi tre secoli dalla metà del Cinquecento a metà dell’Ottocento. Pertanto il paese a quel periodo contrassegnato da omicidi, faide, agguati e danneggiamenti, dall’attività impunita di contrabbandieri e di abigeatari, ha voluto dedicare uno specifico museo.
E il museo del banditismo ospitato nei locali della vecchia Pretura e nella sua facciata è stato riprodotto lo storico pregone del vicerè del 1766 che minacciava la distruzione del paese perché ritenuto “scandaloso ricovero e favore … di banditi e facinorosi”. Un altro piccolo museo il Museo Multimediale Turcus e Morus, a Gonnostramatza, ospitato nel restaurato Monte Granatico, racconta infatti le incursioni barbaresche ripetutesi sull’isola praticamente per un millennio già prima dell’anno Mille. Possiamo in qualche modo considerare idealmente collegato al museo di Gonnostramatza anche Biddas museo dei villaggi abbandonati che a Sorso possiamo visitare nell’imponente palazzo Baronale.
Unico in Sardegna è anche il Museo S'Omo 'e sa Majarza (cioè "La casa della strega"), ospitato aBidonì nella sede ristrutturata del vecchio Municipio.
Infine, a Norbello quello destinato anche ai visitatori più piccoli il MIDI, acronimo che sta per Museo dell’immagine e del designer interattivo e che ingloba in sé anche il museo dedicato al fumetto, ricavato nell’antica sede della cooperativa casearia recuperata grazie a un interessante lavoro di restauro.

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